PROSSIMI APPUNTAMENTI

SPOON RIVER - MARTEDI' 22 GIUGNO 2010, BESANA BRIANZA Clicca qui per info




sabato 19 giugno 2010

Spoon River - Besana Brianza

In occasione della T.V.T.B. Festa Agape Onlus, gli Scotchattori ripropongono il loro primo spettacolo, un recital tratto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, in una versione rinnovata adattata allo spazio scenico all'aperto.

MARTEDI' 22 GIUGNO 2010
Ore 21,00

CENTRO SPORTIVO "E. PEREGO"
VIA DE GASPERI 89, BESANA BRIANZA


Ecco il volantino dell'evento:




Qui l'evento su Facebook.

giovedì 15 aprile 2010

PER AVER SERVITO UN'IDEA - DESIO

In occasione del 25 Aprile gli Scotchattori, in collaborazione con l'Associazione culturale Fanteatro, propongono uno spettacolo sulla Resistenza:

PER AVER SERVITO UN’IDEA

LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA

Cosa significa, oggi, a più di sessant’anni da quegli avvenimenti, ricordare la resistenza? Come è possibile onorare il periodo storico che ha permesso all’Italia di liberarsi dal nazifascismo e porre le basi del vivere democratico senza risultare né troppo pedanti né banali portatori di una celebrazione fine a se stessa?

Innanzitutto, con l’ascolto. La distanza che ci separa da quei fatti così lontani e la lontananza dei singolo dalla Storia può essere annullata grazie alla simultaneità del teatro, al potere della parola: tre giovani interpreti, più un chitarrista, prestano il loro corpo e la loro voce per far parlare chi la Resistenza l’ha fatta in prima persona, ed ha lasciato una testimonianza viva di quei momenti.

Ecco allora che i 3 attori, anche attraverso alcuni movimenti scenici, si immedesimano nei condannati a morte della Resistenza Italiana, leggendo ed interpretando le lettere scritte da essi, accompagnati da un sottofondo musicale e da vere e proprie canzoni partigiane eseguite da un chitarrista.

Attraverso queste lettere si scopre il volto umano della guerra di liberazione: a fare la Storia, in quegli anni, sono stati uomini e donne, ragazzi e ragazze in carne ed ossa, come noi; nella banalità di alcune lettere, in cui il pensiero, nell’estremo saluto, va alla madre, ai figli, ai fidanzati, scopriamo la vicinanza dei partigiani a noi, ne sveliamo il loro carattere umano attraverso l’universalità del dolore e della morte.

Ma questo ci consente anche di capire meglio cosa è significato, per queste tante persone, scegliere di schierarsi contro la barbarie nazifascista, di lottare per il bene della propria Patria: questi uomini hanno deciso di lasciare tutto, di abbandonare gli affetti più privati, per servire un’idea, convinti che soltanto con l’agire in prima persona le cose potessero davvero cambiare e si potesse aprire una nuova era, libera e felice.

Queste persone hanno scelto, si sono schierate perché, come ci ricorda Gramsci, “chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano”, hanno posto i loro sogni, la loro fede, i loro ideali, prima di tutto ed hanno deciso di combattere per realizzarli, spingendosi fino alle conclusioni estreme. Le donne e gli uomini la cui voce riecheggia nella lettura di queste lettere, sono morti proprio per questo: per aver servito un’idea.


MERCOLEDI' 21 APRILE 2010

PER AVER SERVITO UN'IDEA

CASA DEL POPOLO
Via Fratelli Cervi, Desio
Ore 21,00

Ecco il volantino della serata (che potete scaricare qui):

lunedì 1 marzo 2010

Articolo George Dandin Nova Milanese 27 febbraio 2010

Ecco un articolo del "Cittadino" di sabato 27 febbraio sullo spettacolo George Dandin andato in scena quella sera all'Auditorium comunale di Nova Milanese, nel corso della rassegna teatrale della città.

Tra poco pubblicheremo anche le foto di quella serata!

Qui potete ingrandirlo e scaricarlo.
Se non avete assistito allo spettacolo di sabato scorso, vi ricordiamo che sabato prossimo, il 6 marzo, George Dandin andrà in scena a Giussano: non perdetevelo!

lunedì 22 febbraio 2010

Saggio di metà anno 2009/10: Di Verso Amore

Il saggio di metà anno del Laboratorio Teatrale 2009/10 si chiama "Di Verso Amore" ed è dedicato alla poetessa Alda Merini, scomparsa l'1 novembre scorso.

Il saggio andrà in scena DOMENICA 7 MARZO 2010, alle ore 16,00, presso l'Auditorium della Scuola Media Giovanni XIII e G. Segantini di Nova Milanese, via Leonardo da Vinci.

Un'ottima occasione per festeggiare la festa della donna, attraverso le parole di una delle più importanti poetesse contemporanee.

Qui e qui potete ingrandire e scaricare le locandine.

domenica 21 febbraio 2010

Locandina George Dandin - Nova Milanese

Ecco la locandina dell'appuntamento del 27 febbraio 2010: GEORGE DANDIN a Nova Milanese.



Qui potete ingrandirla e scaricarla.

mercoledì 17 febbraio 2010

GEORGE DANDIN - GIUSSANO 2010: SALA DON CACCIA

Gli Scotchattori sono lieti di annunciare che la data di Giussano di George Dandin, il 6 marzo 2010, si svolgerà nella sala "Don Caccia" dell'Oratorio S. Giovanni Bosco di Giussano, via Massimo D'Azeglio 32.

E' una sala veramente bella, e gli Scotchattori ringraziano il Comune di Giussano per l'opportunità offertaci!

venerdì 12 febbraio 2010

GEORGE DANDIN 2010 - GIUSSANO

Sabato 6 marzo 2010

GEORGE DANDIN

SALA "DON CACCIA"
dell'Oratorio S. Giovanni Bosco,
Via Massimo D'Azeglio 32, Giussano
Ore 21,00


Oltre che nella rassegna teatrale di Nova Milanese, "George Dandin" verrà rappresentato anche a Giussano. Qui tutte le informazioni sullo spettacolo.

GEORGE DANDIN 2010 - NOVA MILANESE

Sabato 27 febbraio 2010

GEORGE DANDIN

AUDITORIUM COMUNALE di NOVA MILANESE
(Via Giussani)

Ore 21,00

Dopo la doppia serata della scorsa estate, ritorna l'esilarante spettacolo degli Scotchattori che metteranno in scena il bellissimo testo di Molière all'interno della rassegna teatrale di Nova Milanese (attenzione! Lo spettacolo è stato anticipato sabato 27 febbraio: non mancate!).

Lo spettacolo andrà in scena anche la settimana successiva, sabato 6 marzo, a Giussano; insomma: non avete scuse per perdervelo!


Che cosa succede quando un piccolo borghese, anziano e gretto, ma estremamente ricco, si sposa con una nobile donna molto più giovane di lui?

George Dandin è una commedia in tre atti scritta da Molière nel 1668 (in occasione del “Grande Divertimento Reale” di Versailles) in cui possiamo ritrovare molti elementi tipici della poetica del grande drammaturgo francese: la trama narra le vicende del borghese George Dandin che, sposatosi con Angelica, figlia di nobili, si trova in una situazione bizzarra e paradossale a causa della differenza di censo tra i due; nell’ossessivo meccanismo della farsa, infatti, a Dandin capiterà di tutto: per tutta l’opera cercherà di dimostrare che la moglie sta cedendo alle lusinghe del nobile Clitandro, diventerà suo malgrado confidente di coloro che cospirano contro di lui, osserverà la fedifraga negare la palese evidenza e addirittura assisterà impotente al suo tradimento.

Il tutto senza il minimo risultato: i suoi suoceri, i Signori di Sotenville, nobilotti di provincia attenti soltanto al mantenimento dell’apparenza dell’onorabilità, danno più peso alle parole della figlia aristocratica che alla prova dei fatti che il “misero” Dandin fornisce loro.L’opera, costellata di momenti esilaranti, è un crescendo di umiliazioni per il protagonista che, oltre al danno, deve subire la beffa dettata dalla superiorità attribuita al ceto nobiliare.

Usando situazioni ed elementi tipici della tradizione Molière ci offre un’ulteriore tessera del suo “ciclo delle corna” che rappresenta uno dei punti più alti del percorso teatrale che il drammaturgo francese stava compiendo: partendo dalla farsa e dalla Commedia dell’Arte egli dà vita al moderno teatro borghese, un teatro che sotto l’esagerazione grottesca della farsa e la tipizzazione dei caratteri dell’Improvvisa nasconde una satira tagliente, una riflessione, comica ma “amara”, sulla società contemporanea a Molière, governata dalle convenzioni di una aristocrazia ipocrita e perbenista, in cui il “blasone” è tutto.Un teatro che ridona vita agli altrimenti logori meccanismi scenici della tradizione (le maschere, le corna…) immergendoli nella realtà, donando loro un significato sociale, talvolta addirittura sovversivo, senza perdere nulla della loro originale comicità prorompente. Una comicità che, ancora oggi, permette al pubblico contemporaneo di ridere e, perché no, riflettere.


Lo spettacolo, che si svolge nell’arco di una giornata, si apre con le luci soffuse dell’alba e finisce nella notte, quasi all’inizio di un nuovo giorno: in mezzo a questi due momenti gli attori portano in scena quella che può essere chiamata l’ “esagerazione controllata” tipica di questo teatro; ciascun personaggio infatti è molto simile alle maschere della tradizione: Dandin si muove come Pantalone, il servo Lubin echeggia chiaramente gli Zanni, gli Arlecchini; la boria del Signore di Sotenville è quella di Capitan Fracassa, e anche tutti gli altri personaggi hanno un corrispettivo più o meno diretto coi “tipi” della Commedia dell’Arte: dalla serva Claudine (una “Colombina”) a Clitandro (il tipico “amoroso”).

Ma l’esagerazione che queste maschere presuppongono nella gestualità e nell’interpretazione è, all’interno dell’opera, controllata e, per così dire, pulita: essa non serve a portare sul palcoscenico movimenti confusi e caos ma, al contrario, diventa il punto di forza di una “macchina perfetta” in cui gli attori, in perenne contatto col pubblico (che, come accadeva nell’Improvvisa, viene spesso chiamato in causa), si muovono come ingranaggi di un meccanismo preciso e fulmineo che proprio grazie alla sua esattezza ottiene il suo effetto comico dirompente.

GEORGE DANDIN - RECENSIONI

Ecco due recensioni sul nostro spettacolo "George Dandin" (che andrà in scena a breve a Nova Milanese e a Giussano) tratte da "Il Caffè di Monza e Brianza", fatte in occasione delle prove dell'anno scorso:

- Il Caffè di Monza e Brianza - Marzo 2009:


Qui puoi ingrandire e scaricare l'articolo.

- Il Caffè di Monza e Brianza - Giugno 2009:


Qui puoi ingrandire e scaricare l'articolo.